Uistitì pigmeo

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Classe:
MAMMALIA
Ordine:
PRIMATES
Famiglia:
CALLITHRICIDAE
Nome scientifico:
Cebuella pygmae
Dove vive:
mappa uistiti pigmeo

Distribuzione e habitat:

Vive nel Brasile centro occidentale, in Ecuador e Perù orientale dove frequenta le foreste pluviali alluvionali, le foreste a crescita secondaria, i boschi di bambù e i margini dei campi coltivati.
Dimensioni
È la più piccola scimmia esistente al mondo. Il peso si aggira intorno ai 100 gr, la lunghezza del corpo è di circa 14 cm, quella della coda di 20 cm.
Abitudini
Territoriale, diurno e monogamo vive in gruppi familiari composti dalla coppia riproduttiva e dai figli delle ultime cucciolate.
Riproduzione
Dopo una gestazione di circa cinque mesi nascono due gemelli che vengono allevati dal padre e dai fratelli, che a turno li portano alla madre per il tempo necessario all’allattamento. Lo svezzamento dura circa tre mesi e la completa indipendenza viene raggiunta a circa cinque mesi. Gli uistitì si accoppiano due volte in un anno dal momento che gli essudati, la loro principale fonte di alimentazione, è sempre disponibile.
Dieta
Arboricolo, scende sul terreno di rado per catturare gli insetti di cui si nutre, soprattutto cavallette. La sua dieta, infatti, è quasi esclusivamente rappresentata da essudati di piante ovvero gomma, resina, lattice e linfa che riesce a procurare grazie alla particolare conformazione dei suoi denti, unica tra i primati. Come nelle altre specie di uistitì, infatti, gli incisivi inferiori a forma di scalpello e lunghi quanto i canini, vengono utilizzati per praticare delle incisioni profonde nei tronchi e indurre la fuoriuscita degli essudati.
Lo sapevi che?
Come tutti i callitricidi, anche lo uistitì pigmeo comunica attraverso un’ampia gamma di comportamenti; manifesta ostilità, ad esempio, gonfiando i peli del mantello o attraverso particolari espressioni facciali. In segno di minaccia ruota il corpo per mostrare il posteriore, solleva poi la coda e mostra i genitali. Inoltre, per comunicare allarme, contatto o sottomissione produce un ampio repertorio di vocalizzazioni, molte delle quali ad una frequenza non udibile all’orecchio umano
Grado di minaccia
Grazie alla sua grande adattabilità ai cambiamenti ambientali, è una specie abbastanza comune e abbondante in tutto il suo areale di distribuzione sebbene in alcune zone sia soggetta al prelievo illegale per il mercato degli animali da compagnia.

LEGENDA

  1. CITES. La specie è protetta dalla Convenzione di Washington – anche nota come CITES – che regolamenta il commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche. La CITES è un accordo tra oltre 160 governi che attraverso leggi internazionali e nazionali regolamenta, o addirittura vieta l’esportazione, l’importazione, la vendita e Ia detenzione di molte specie e loro derivati comi le pelli o l’avorio.
  2. EEP/ESB. La specie rientra in un programma di conservazione europeo coordinato dall’Associazione Europea Zoo e Acquari (EAZA), di cui il Bioparco è membro. L’EEP (Eaza Ex Situ species Programme) prevede diverse azioni tra cui la riproduzione in cattività per eventuali rilasci in natura, la sensibilizzazione del pubblico e la ricerca scientifica. L’European studbook (ESB) è un inventario che ha lo scopo di monitorare lo stato in cattività degli individui di una determinata specie e generalmente precede l’EEP.
  3. RED LIST IUCN. La specie è inserita nella Lista Rossa delle Specie Minacciate di estinzione redatta dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Si tratta del più completo inventario che codifica il grado di minaccia delle specie a livello globale basato su un sistema di categorie e criteri quantitativi e scientificamente rigorosi.