Circa cinquantamila pellicani arrivano in Israele durante la stagione migratoria. Il loro viaggio autunnale verso sud comprende migliaia di chilometri. Organizzati in stormi grandi e ordinati, partono dall’Europa orientale, attraversano Israele, fino a raggiungere la loro destinazione finale in Africa. In questo viaggio meraviglioso, qualsiasi problema o mancanza lungo il percorso potrebbe danneggiare la migrazione dell’intero stormo. Pertanto, è fondamentale per i pellicani e altri uccelli acquatici trovare fonti d’acqua disponibili ricche di cibo, al fine di accumulare energia per il loro lungo viaggio.
In passato, l’area settentrionale di Israele era ricca di corsi e bacini di acqua dolce, ma, con il passare dei decenni, si sono prosciugati. Di conseguenza, Israele ha costruito laghetti artificiali ricchi di pesci per consentire ai pellicani di fermarsi, nutrirsi e ricaricare le batterie per affrontare il resto del loro lungo viaggio.
Israele è caratterizzato da un clima prevalentemente desertico, la stagione estiva è lunga e priva di piogge e l’acqua è una risorsa che in Terra Santa è costantemente carente. Nel corso degli anni, sin dalla sua fondazione, Israele ha dovuto puntare sull’innovazione per rispondere alla reale necessità di contrastare le avversità derivanti dalle problematiche condizioni climatiche. I ricercatori israeliani sono stati in grado di inventare tecnologie rivoluzionarie per lo sfruttamento delle risorse idriche, come l’irrigazione a goccia, il riciclo e la desalinizzazione dell’acqua. Oggi, oltre l’80% delle risorse idriche utilizzate dalle famiglie viene riciclato per scopi agricoli; dati come questi hanno reso Israele il paese con il più alto tasso di riciclo dell’acqua al mondo.
(Photo credits: Flickr State of Israel)
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